C'era una volta una ragazza tanto appassionata di cucina, che ha deciso, dopo un anno di frequentazione del Blog di cucina con la C maiuscola (sì, perché è il Cavoletto!) di aprire il suo blog, questo qui! Ha trovato tanti nuovi amici - alcuni amici con la A maiuscola - e ha scoperto la magia del mondo dei foodblogger.
Poi questa stessa ragazza è stata appoggiata da alcuni amici della vita reale che le hanno regalato tanti buoni consigli e... un sito! Voi che leggete sappiatelo, siete persone speciali, è stata una fortuna avervi incontrati!
Oggi mi trasferico di là... mi farebbe tanto piacere che anche chi passa ma non legge lasciasse di là un saluto, così so chi siete!
Dalla prossima volta i nuovi post saranno su www.julskitchen.com, con 2 versioni, in Italiano ed Inglese, così che le mie due passioni più grandi, la cucina e l'inglese, abbiano una casa accogliente e.. rosa! Grazie a tutti per il sostegno, ci vediamo di là!
Once upon a time, there was a girl so passionate about cooking. She decided, after having attended for one year the Blog with the capital C (yes, the C, is Cavoletto's blog!) to open her own blog, this one! She has met many new friends - with the capital F - and has discovered the magic world of foodbloggers.
The same girl was supported by some old friends who gifted her with good advices and...
a new site! you, who are reading now, must know you are special ones! I'm proud to be your friend!
Today is the moving day, I'm going here... please leave me a comment in the new site, so I know who you are!
From next time on, all the new post will be on www.julskitchen.com, with two different versions, one in Italian and one in English: so, my two biggest passion, cooking and Enslish, would have a new and cozy house... a pink one!
Thank you for your friendship, see you over there!
venerdì 19 giugno 2009
mercoledì 17 giugno 2009
La Cucina di Nonna Menna: i crostini di milza
Lo so, siete abituati ormai ai miei racconti bucolici del mercoledì, l’infanzia di nonna, i parenti e gli avi, i modi di dire e la campagna toscana… ma questa volta se dovessi descrivervi questa ricetta attraverso alcune immagini rischierei di ripetere Kill Bill di Tarantino per quello che riguarda i colori e lo stile!
Pulire la milza è quanto di più vicino ci sia nella mia cucina alla carneficina della banda di O-ren Ishii da parte de La Sposa, davvero!
Per leggere oltre... vai su Made in Kitchen!
Do you remember the crostini neri? The ones made with chicken liver? Well, today I’ll show you another version: these are made only with spleen. Obviously you can make Tuscan crostini with chicken livers and spleen together, to soften the strong and intense taste of spleen. These crostini are typical of my area, we made often them , especially since my aunt Teresa gave us an infallible and reviewed recipe. It is today’s recipe! I know, I know you’re used to my Wednesday’s pastoral stories, grandma’s childhood, relatives and ancestors, traditional sayings and Tuscan countryside… but if I had to describe this recipe through some shots, I would run the risk to repeat Tarantino’s Kill Bill as regards colours and style! Clean the spleen in my kitchen is the most similar thing to O-ren Ishii’s band bloodbath committed by the Bride, really! Mum with a spoon in her hands, a huge white apron and latex gloves is Dario Argento’s worth! But let’s hit the recipe.
Ingredients:
- beef spleen, 300 gr
- medium onion, 1
- carrot, 1
- celery, 1 stalk
- parsley, 1 tuft
- garlic, 1 clove
- vinegard capers, 1 large tablespoon
- red wine, 1 glass
- tomato sauce, qb
- anchovy paste, qb
- (salt)
- extra virgin olive oil
Wear latex gloves if you don’t want to resemble a country vet up to a calf birth. Extract the pulp from the spleen by scraping it with a largo tablespoon so that the pulp meat comes out.
Mince carrot, celery, parsley, garlic and onion.
Warm a large tablespoon of olive oil in a non stick pan and sauté all the minced vegetables.
When they are soft and well sauté, add spleen pulp and stir until it gets brown and it’s cooked through.
This is the moment to add a glass of red wine: let it reduce and add a bit of tomato sauce to redden the sauce. Now, remove from the heat and add the minced capers.
What about tastiness? Don’t dare adding salt! As for the other Tuscan crostini, we’ll reach the right tastiness adding anchovy paste.
So, add little by little some anchovy paste and whip the sauce, tasting each time to find the right tastiness. It is delicious spread on a slice of Tuscan bread: add some boiled egg slice, to give a cool color contrast and soften the strong flavour of beef spleen.
Etichette:
english,
made in kitchen,
tuscan recipes
lunedì 15 giugno 2009
Flowers in a shortbread!
Non so per quale principio della fisica quantististica o della relatività Einsteniana il tempo voli coì velocemente quando stai bene, in compagnia degli amici e possibilmente in giro in posti meravigliosi. Questo per dire che sono di ritorno da due giorni passati a Pitigliano, con visita alla Vie cave, soggiorno in un agriturismo biodinamico e bagno di mezzanotte alle Terme di Saturnia e che mi devo ancora riprendere. Per di più stasera ho il mini esamino di inglese, quindi questa volta tengo a bada la mia vena ciarliera e passo velocemente alla ricetta!
Ingredienti per una ventina di biscotti:
Prevedeva del burro demi-sel che ho sostitutito con del comune burro ed un cucchiaino di sale, cosa che ha permesso che si sentissero i cristalli di sale quando si mangiano i biscotti. Lo rifarei, la sensazione era molto piacevole!
Al posto del the al gelsomino, che credevo di non avere, ho messo una tisana della primavera acquistata in Germania da Claudia, che ha dentro pezzetti di mela, buccia di rosa canina, fiori di ibisco, fiori di malva, fiori di calendula e caramello.
Insomma, andando alla ricetta...
Porta il latte ad ebollizione, togli dal fuoco ed aggiungi la tisana: lascia in infusione 15 minuti.
Mescola la farina e lo zucchero di canna, aggiungi il burro ammorbidito a pezzetti e lavoralo con le mani.
Filtra il latte, aggiungilo e lavora l'impasto fino ad ottenere una pallina di impasto omogeneo.
Mettila in frigo per 1h.
Riscalda il forno a 165°C, taglia i biscotti in rettangoli di 3x5 cm, alti almeno 1 cm. Disponi i biscotti (non importa molto distanziati perché non cresceranno molto) su una teglia con della carta da forno.
Spolverali di zucchero di canna e cuocili in forno per 15 minuti fino a che non sono leggermente dorati, non troppo, mi raccomando!
Si conservano bene ed hanno un aroma floreale e fruttato molto forte, buonissimi per la pausa the o per sgranocchiarli davanti alla tv.
AND NOW IN ENGLISH ... SORRY FOR MY DELAY!
Ingredients for 20ish cookies:
I have used unsalted butter and a teaspoon of salt instead of demi-sel butter, as requested by the recipe: you could sense salt chrystals on your tongue and beneath your teeth while tasting the cookies, so I will make this change again, for sue, such a good sensation!
Beside that, instead of jasmin tea I have used a 'spring' herbal tea that Claudia bought in German: it contains apple chunks, bramblerose peel, hibiscus flowers, mallow flowers, marigold flowers and caramel.
Well, let's hit the recipe.
Bring the milk to a simmer, remove from the heat and add herbal tea: leave to draw for 15 minutes.
In a bowl, mix flour and brown sugar, add diced softened butter and mix with your fingers.
Strain the milk and add it to the mixture, knead it until you have a round and homogeneous mixture.
Leave to cool in the fridge for 1 hour.
Preheat the oven at 165°C, roll the dough and cut it into 3x5 cm cookies, at least 1 cm thick. Put the cookies into a baking tin with greased paper.
Sprinkle the shortbreads with brown sugar and bake them for 15 minutes, until slightly golden. You can keep them for some days - if you can resist to the temptation to eat them!
Con questa ricetta partecipo al contest di Genny Ci mangiamo una tisana?
La ritengo un'idea molto insolita e il loghetto del concorso mi ha subito colpita, quindi, eccomi qua!
::::: FLORAL SHORTBREADS :::::
Ingredienti per una ventina di biscotti:
- farina, 150 gr
- zucchero di canna, 50 gr
- burro demi-sel, 100 gr (non lo avevo e ho messo burro non salato ed un cucchiaino di sale)
- latte, 5 cucchiai
- tisana, 2 cucchiai (qui si intendono le foglie di tisana)
Prevedeva del burro demi-sel che ho sostitutito con del comune burro ed un cucchiaino di sale, cosa che ha permesso che si sentissero i cristalli di sale quando si mangiano i biscotti. Lo rifarei, la sensazione era molto piacevole!
Al posto del the al gelsomino, che credevo di non avere, ho messo una tisana della primavera acquistata in Germania da Claudia, che ha dentro pezzetti di mela, buccia di rosa canina, fiori di ibisco, fiori di malva, fiori di calendula e caramello.
Insomma, andando alla ricetta...
Porta il latte ad ebollizione, togli dal fuoco ed aggiungi la tisana: lascia in infusione 15 minuti.
Mescola la farina e lo zucchero di canna, aggiungi il burro ammorbidito a pezzetti e lavoralo con le mani.
Filtra il latte, aggiungilo e lavora l'impasto fino ad ottenere una pallina di impasto omogeneo.
Mettila in frigo per 1h.
Riscalda il forno a 165°C, taglia i biscotti in rettangoli di 3x5 cm, alti almeno 1 cm. Disponi i biscotti (non importa molto distanziati perché non cresceranno molto) su una teglia con della carta da forno.
Spolverali di zucchero di canna e cuocili in forno per 15 minuti fino a che non sono leggermente dorati, non troppo, mi raccomando!
Si conservano bene ed hanno un aroma floreale e fruttato molto forte, buonissimi per la pausa the o per sgranocchiarli davanti alla tv.
AND NOW IN ENGLISH ... SORRY FOR MY DELAY!
Ingredients for 20ish cookies:
- flour, 150 gr
- brown sugar, 50 gr
- demi-sel butter, 100 gr (I didn't have this kind of butter, so I used unsalted butter and a teaspoon of salt)
- milk, 5 tablespoons
- herb tea, 2 tablespoons (I mean flowers and leaves herb tea, not just the liquid)
I have used unsalted butter and a teaspoon of salt instead of demi-sel butter, as requested by the recipe: you could sense salt chrystals on your tongue and beneath your teeth while tasting the cookies, so I will make this change again, for sue, such a good sensation!
Beside that, instead of jasmin tea I have used a 'spring' herbal tea that Claudia bought in German: it contains apple chunks, bramblerose peel, hibiscus flowers, mallow flowers, marigold flowers and caramel.
Well, let's hit the recipe.
Bring the milk to a simmer, remove from the heat and add herbal tea: leave to draw for 15 minutes.
In a bowl, mix flour and brown sugar, add diced softened butter and mix with your fingers.
Strain the milk and add it to the mixture, knead it until you have a round and homogeneous mixture.
Leave to cool in the fridge for 1 hour.
Preheat the oven at 165°C, roll the dough and cut it into 3x5 cm cookies, at least 1 cm thick. Put the cookies into a baking tin with greased paper.
Sprinkle the shortbreads with brown sugar and bake them for 15 minutes, until slightly golden. You can keep them for some days - if you can resist to the temptation to eat them!
Con questa ricetta partecipo al contest di Genny Ci mangiamo una tisana?
La ritengo un'idea molto insolita e il loghetto del concorso mi ha subito colpita, quindi, eccomi qua!
venerdì 12 giugno 2009
Zahtar
Questo è un post dedicato a due persone, come lo sono questi crostini.
Per primo a Babs (vi ho mai detto che è una grande? ci siete andati avedere il suo nuovo sito? noo? allora correte!) che mi ha fatto scoprire l'amore per lo yogurt greco, il Fage nella precisione.
Da quando la conosco l'ho messo nei muffin, nei cake dolci e salati, ci ho fatto coppette di frutta scenografiche e leggere, l'ho mangiato a cucchiaiate a colazione con un po' di miele... insomma, sono diventata Fage-dipendente.
Babs è una cara amica "virtuale", grazie all'incontro di passioni e interessi nel mondo dei blog abbiamo approfondito la nostra conoscenza e scoperto di essere gemelle separate alla nascita! E' una sorella più grande a cui chiedere consigli, da cosa fare per pranzo la domenica a come trovare il coraggio per seguire un sogno.
La seconda persona a cui dedico il post è Ilaria, una lettrice silente, una mia ex collega di lavoro che poi è diventata un'amica e una confidente! Lei si considera la mia "mamma adottiva", anche se ha pochissimi anni più di me e io sono il suo doppio, in lunghezza e larghezza.
Ilaria mi ha fatto scoprire la passione per le spezie, per la cucina indiana (la prima volta al ristorante indiano Ashoka di Firenze mi ci ha portata lei) e medio-orientale, per i lunghissimi aperitivi in terrazza da lei perse con lo sguardo nella campagna sotto San Gimignano con Diego che ci guarda torvo (Diego è il gatto!). Anche lei condivide le mie stesse passioni - o io le sue? - e in questo blog c'è anche un po' di lei.
Perché questo preambolo? volevo spiegare l'origine di questi crostini: la ricetta è di Ilaria, sono fatti con il fage (vedi Babs) e lo zahtar, che mi ha regalato sempre Ilaria.
Ah! Le foto la ha fatte Claudia.. io che ho fatto, vi direte? io li ho mangiati!
Prima precisiamo che lo zahtar (dall'Arabo زعتر Za'atar e dall'Armeno զահթար in ebraico זעתר) è una miscela di spezie originaria del medio oriente. Il termine arabo za'atar si riferisce ad alcune piante locali della famiglia delle Lamiaceae, tra le quali maggiorana, origano e timo. E' una mistura di spezie tradizionalmente composta da timo, sesamo e sale. Ma può anche includere origano, cumino, semi di finocchio, santoreggia, maggiorana, sommacco, issopo. Come per molte miscele orientali di spezie ogni famiglia ha la ricetta. Per sapere ancora qualcosa, come sempre, guarda qui.
Ingredienti per tanti crostini:
Nella stessa confezione dello yogurt, aggiungi un pizzico di sale e un cucchiaio d'olio, mescola bene con una forchetta e poi spalma generosamente sul pane.
In una tazzina mescola uno o due cucchiai di zahtar con abbondante olio extravergine di oliva (deve essere buono, perché poi caratterizzerà molto il sapore) e versa qualche goccia del composto su ogni crostino. L'antipasto fresco, leggero ed estivo, è pronto!
First of all I want to explain that Za'atar also spelled satar, zahatar or zatr, is a mixture of herbs and spices used as a condimenti with Middle Eastern and Levantine origins.
The name of the condiment shares the Arabic name of the herb used as the main ingredient
Za'atar is generally prepared using ground dried thyme, oregano, marjoram, or some combination thereof, mixed with toasted sesame seeds, and salt. Some varieties may add savory, cumin, coriander or fennel seed. A Lebanese variety of Za'atar usually contains sumac berries, and has a distinct dark red color. For further informations have a look here.
Ingredients for many crostini (small slices of bread):
Slice bread and put the round slices in a large dish.
Add a pinch of salt and a tablespoon of extra virgin olive oil to the greek yoghurt and stir throughly with a fork.
Spread generously this yoghurt cream on every bread slice.
In a cup, mix one or two tablespoons of zahtar with plenty of extra virgin olive oil: you should choose a very good olive oil, because its flavour will stress the general taste of the dish.
Pour some drops of zahtar oil on every slice of bread.
Here you have a fresh, light and summer appetizer!
Per primo a Babs (vi ho mai detto che è una grande? ci siete andati avedere il suo nuovo sito? noo? allora correte!) che mi ha fatto scoprire l'amore per lo yogurt greco, il Fage nella precisione.
Da quando la conosco l'ho messo nei muffin, nei cake dolci e salati, ci ho fatto coppette di frutta scenografiche e leggere, l'ho mangiato a cucchiaiate a colazione con un po' di miele... insomma, sono diventata Fage-dipendente.
Babs è una cara amica "virtuale", grazie all'incontro di passioni e interessi nel mondo dei blog abbiamo approfondito la nostra conoscenza e scoperto di essere gemelle separate alla nascita! E' una sorella più grande a cui chiedere consigli, da cosa fare per pranzo la domenica a come trovare il coraggio per seguire un sogno.
La seconda persona a cui dedico il post è Ilaria, una lettrice silente, una mia ex collega di lavoro che poi è diventata un'amica e una confidente! Lei si considera la mia "mamma adottiva", anche se ha pochissimi anni più di me e io sono il suo doppio, in lunghezza e larghezza.
Ilaria mi ha fatto scoprire la passione per le spezie, per la cucina indiana (la prima volta al ristorante indiano Ashoka di Firenze mi ci ha portata lei) e medio-orientale, per i lunghissimi aperitivi in terrazza da lei perse con lo sguardo nella campagna sotto San Gimignano con Diego che ci guarda torvo (Diego è il gatto!). Anche lei condivide le mie stesse passioni - o io le sue? - e in questo blog c'è anche un po' di lei.
Perché questo preambolo? volevo spiegare l'origine di questi crostini: la ricetta è di Ilaria, sono fatti con il fage (vedi Babs) e lo zahtar, che mi ha regalato sempre Ilaria.
Ah! Le foto la ha fatte Claudia.. io che ho fatto, vi direte? io li ho mangiati!
::::: CROSTINI CON YOGURT GRECO E ZAHTAR :::::
Prima precisiamo che lo zahtar (dall'Arabo زعتر Za'atar e dall'Armeno զահթար in ebraico זעתר) è una miscela di spezie originaria del medio oriente. Il termine arabo za'atar si riferisce ad alcune piante locali della famiglia delle Lamiaceae, tra le quali maggiorana, origano e timo. E' una mistura di spezie tradizionalmente composta da timo, sesamo e sale. Ma può anche includere origano, cumino, semi di finocchio, santoreggia, maggiorana, sommacco, issopo. Come per molte miscele orientali di spezie ogni famiglia ha la ricetta. Per sapere ancora qualcosa, come sempre, guarda qui.
Ingredienti per tanti crostini:
- pane, 1 frusta (di quello lungo e rotondo, tipo baguette)
- yogurt greco, 1 confezione
- olio extravergine di oliva
- zahtar
- sale
Nella stessa confezione dello yogurt, aggiungi un pizzico di sale e un cucchiaio d'olio, mescola bene con una forchetta e poi spalma generosamente sul pane.
In una tazzina mescola uno o due cucchiai di zahtar con abbondante olio extravergine di oliva (deve essere buono, perché poi caratterizzerà molto il sapore) e versa qualche goccia del composto su ogni crostino. L'antipasto fresco, leggero ed estivo, è pronto!
::::: CROSTINI WITH GREEK YOGURT AND ZAHTAR :::::
This is a dedicated post, as these crostini.
First, to Babs (have I ever told you she's great? have you seen her web site? not yet? com'on! what are you waiting for?) who made me discover a real love for greek yoghurt, Fage to be pricise. Since I've met her, I use Greek yoghurt in muffins, in sweet and savory cakes, I've made delicious but light desserts with fresh fruits and greek yoghurt, I have eaten it for breakfast with just a dollop of honey...
Babs is a "virtual friend": talking and chatting and writing we have discovered do be potential twins! She is an elder sister, someone you can always bother to have advices on your Sunday lunch or on the way to finf courage to follow your dreams.
The second person I want to dedicate this post is Ilaria, a silent reader, a former colleague and now friend and confidante. She sees herself as my "adoptive mother" even if she is a very few years older than me and I double her in lenght and width.
She made me discover the love for spices and herbs, for Indian dishes (she took me for the first time to the indian restaurant in Florence) and Middle East dishes, for long happy hours on her terrace lost in the Tuscan countryside, with Diego staring grim at us (Diego is the cat!).
Why this preface? I wanted to show you the origins of these appetizers: Ilaria's recipe, Babs' greek yoghurt and then zahtar, a gift from Ilaria.
Ah! I was forgetting! Claudia - my beloved sister - has taken these pictures... and I? what have I done? I've eaten them!
First, to Babs (have I ever told you she's great? have you seen her web site? not yet? com'on! what are you waiting for?) who made me discover a real love for greek yoghurt, Fage to be pricise. Since I've met her, I use Greek yoghurt in muffins, in sweet and savory cakes, I've made delicious but light desserts with fresh fruits and greek yoghurt, I have eaten it for breakfast with just a dollop of honey...
Babs is a "virtual friend": talking and chatting and writing we have discovered do be potential twins! She is an elder sister, someone you can always bother to have advices on your Sunday lunch or on the way to finf courage to follow your dreams.
The second person I want to dedicate this post is Ilaria, a silent reader, a former colleague and now friend and confidante. She sees herself as my "adoptive mother" even if she is a very few years older than me and I double her in lenght and width.
She made me discover the love for spices and herbs, for Indian dishes (she took me for the first time to the indian restaurant in Florence) and Middle East dishes, for long happy hours on her terrace lost in the Tuscan countryside, with Diego staring grim at us (Diego is the cat!).
Why this preface? I wanted to show you the origins of these appetizers: Ilaria's recipe, Babs' greek yoghurt and then zahtar, a gift from Ilaria.
Ah! I was forgetting! Claudia - my beloved sister - has taken these pictures... and I? what have I done? I've eaten them!
First of all I want to explain that Za'atar also spelled satar, zahatar or zatr, is a mixture of herbs and spices used as a condimenti with Middle Eastern and Levantine origins.
The name of the condiment shares the Arabic name of the herb used as the main ingredient
Za'atar is generally prepared using ground dried thyme, oregano, marjoram, or some combination thereof, mixed with toasted sesame seeds, and salt. Some varieties may add savory, cumin, coriander or fennel seed. A Lebanese variety of Za'atar usually contains sumac berries, and has a distinct dark red color. For further informations have a look here.
Ingredients for many crostini (small slices of bread):
- bread, 1 piece like a baguette
- greek yoghurt greco, 1 package of 150 gr
- extra virgin olive oil
- zahtar
- salt
Slice bread and put the round slices in a large dish.
Add a pinch of salt and a tablespoon of extra virgin olive oil to the greek yoghurt and stir throughly with a fork.
Spread generously this yoghurt cream on every bread slice.
In a cup, mix one or two tablespoons of zahtar with plenty of extra virgin olive oil: you should choose a very good olive oil, because its flavour will stress the general taste of the dish.
Pour some drops of zahtar oil on every slice of bread.
Here you have a fresh, light and summer appetizer!
Etichette:
antipasto,
appetizers,
english,
finger food
mercoledì 10 giugno 2009
La cucina di nonna Menna: lesso in fricassea
Nonna è nata e cresciuta in campagna, nello stesso paesino in cui è nato e cresciuto babbo e dove tutt’ora abito io, nella casa che prima era una stalla.
Nella casa di nonna abitavano tre generazioni: c’era suo nonno Tommaso – molto moderno per i tempi: è stato lui il primo di tutto il borgo a mettere il bagno in casa – poi Piero, il figlio di Tommaso e babbo di nonna, e alla fine nonna Marcella, unica figlia, e pure femmina...
(per il resto della storia e la ricetta, vai su Made in Kitchen, come ogni mercoledì!)
Granny was born and grown up in the countryside, in the same hamlet where my father was born and grown up and where I still live now, in the house that used to be a stable many years ago.
In my grandmother’s house used to live three generations together: there was her grandfather Tommaso – such a modern and up-to-date man, the first one to built an inner bathroom in the house in the whole hamlet -, then Pietro, Tommaso’s son and granny’s father, then granny Marcella, the only child, and a girl, indeed!
My great-grandfather Piero had two brothers, Dante and Giuseppe, known as Bebbe.
I’ve met Uncle Beppe when I was a child: he lived more than 90 years with perfect health and clearness of mind, he drove his own car and lived alone in Colle Val d’Elsa. The secret oh his long and great life? A teaspoon of mashed garlic poured into his coffee and milk each and every morning!
Uncel Beppe was married with Aunt Casilde. They dind’t have children, so they adopted granny as favourite niece. They used to go to grandma's house in the countryside and take her to their home in town for a while. Then, my great-grandfather Piero used to go to town and take granny back to the countryside… they keep on moving forth and back until grandma Marcella married grandpa Biagio.
Grandma has always loved living in Colle: lots of people to talk with, strolls along the main road, friends, the oratory.. and, most of all, the cinema!
Uncle Beppe was the cinema keeper of the “Dei Varii Theatre”, and he used to make tickets at the entrance with his little dog, combed and perfumed, sit next to the counter!
The main course of Aunt Casilde was lesso in fricassea, fricassee boiled beef.
It’s a Sunday dish, not an everyday recipe! The boiled beef was the result of the clear soup they used to eat at lunch. If you had leftover, you could cook the meat with tomato and potato or make a fricassee with eggs. Grandma used to love this one.
Ingredients (serve 4):
When the olive oil is hot and the garlic has spread its flavour, saute the meat until it is golden.
Whisk two eggs with a pinch of salt and pepper and pour them into the meat, stir the eggs as making scrambled eggs.
Serve warm, with a slice of fresh tuscan bread.
Granny has told me that she used to love this dish because it soft and delicious, perfect to eat with a green salad.
Nella casa di nonna abitavano tre generazioni: c’era suo nonno Tommaso – molto moderno per i tempi: è stato lui il primo di tutto il borgo a mettere il bagno in casa – poi Piero, il figlio di Tommaso e babbo di nonna, e alla fine nonna Marcella, unica figlia, e pure femmina...
(per il resto della storia e la ricetta, vai su Made in Kitchen, come ogni mercoledì!)
::::: FRICASSEE BOILED BEEF :::::
Granny was born and grown up in the countryside, in the same hamlet where my father was born and grown up and where I still live now, in the house that used to be a stable many years ago.
In my grandmother’s house used to live three generations together: there was her grandfather Tommaso – such a modern and up-to-date man, the first one to built an inner bathroom in the house in the whole hamlet -, then Pietro, Tommaso’s son and granny’s father, then granny Marcella, the only child, and a girl, indeed!
My great-grandfather Piero had two brothers, Dante and Giuseppe, known as Bebbe.
I’ve met Uncle Beppe when I was a child: he lived more than 90 years with perfect health and clearness of mind, he drove his own car and lived alone in Colle Val d’Elsa. The secret oh his long and great life? A teaspoon of mashed garlic poured into his coffee and milk each and every morning!
Uncel Beppe was married with Aunt Casilde. They dind’t have children, so they adopted granny as favourite niece. They used to go to grandma's house in the countryside and take her to their home in town for a while. Then, my great-grandfather Piero used to go to town and take granny back to the countryside… they keep on moving forth and back until grandma Marcella married grandpa Biagio.
Grandma has always loved living in Colle: lots of people to talk with, strolls along the main road, friends, the oratory.. and, most of all, the cinema!
Uncle Beppe was the cinema keeper of the “Dei Varii Theatre”, and he used to make tickets at the entrance with his little dog, combed and perfumed, sit next to the counter!
The main course of Aunt Casilde was lesso in fricassea, fricassee boiled beef.
It’s a Sunday dish, not an everyday recipe! The boiled beef was the result of the clear soup they used to eat at lunch. If you had leftover, you could cook the meat with tomato and potato or make a fricassee with eggs. Grandma used to love this one.
Ingredients (serve 4):
- Boiled beef, 300 gr
- Eggs, 2
- Flour
- Garlic, 1 clove
- Extra virgin olive oil
- Salt & pepper
When the olive oil is hot and the garlic has spread its flavour, saute the meat until it is golden.
Whisk two eggs with a pinch of salt and pepper and pour them into the meat, stir the eggs as making scrambled eggs.
Serve warm, with a slice of fresh tuscan bread.
Granny has told me that she used to love this dish because it soft and delicious, perfect to eat with a green salad.
Etichette:
carne,
english,
made in kitchen,
tuscan recipes
lunedì 8 giugno 2009
Velluto verde | Green velvet
Perennemente in cerca di qualcosa di leggero e vellutato, qualcosa che mi faccia star bene, sentire leggera come una farfalla, che mi dia soddisfazione a mangiarlo e cucinarlo, qualcosa che metta allegria, ma che nel contempo mi faccia sentire a posto con la coscienza.
Ieri ero in questa fase, quando mia zia Teresa mi ha consigliato una zuppetta, una vellutata, fatta con le verdure che trovi in frigo e che vuoi finire. Un tocco di India, ed ecco una vellutata che soddisfa tutte le sue promesse iniziali.
::::: VELLUTATA VERDE ALLE SPEZIE INDIANE :::::
Ingredienti per 3 porzioni:
- patata media, 1
- zucchine medie, 2
- piselli sgranati, 100 gr
- carota media, 1
- cipolla bianca, 1/2
- olio evo, 1 cucchiaio
- sale
- erba cipollina per guarnire
- vegetable masala, 1 cucchiaino (spezie indiane per verdure composto da coriandolo, curcuma, cumino, semi di senape, anice, semi di finocchio, peperoncino, alloro, foglie di curry)
Sbuccia tutte le altre verdure e riducile a cubetti. Aggiungile con i piselli nel tegame e copri di acqua. Aggiusta di sale e metti un cucchiaino di spezie, o di più se ti piace molto speziato.
Copri di acqua e lascia cuocere a fuoco dolce per circa 20 minuti.
Togli dal fuoco e passa al mixer, aggiungendo un po' di acqua se ti pare troppo sodo.
Impiatta e se ti va aggiungi un cucchiaino di yogurt greco e un po' di erba cipollina spezzettata.
Buona, buonissima, leggera, speziata e saziante. Ci ho fatto cena e non ho avvertito la fame fino a stamani (come dovrebbe essere in teoria, ma mica succede sempre così?).
::::: GREEN VELVETY SPICY SOUP :::::
I'm always in search of something light and velvety, something that makes me feel good and free as a butterfly, something enjoying to cook and to eat, something fun, but that can also clean my coscience.
Yesterday I was lost in this quest, when Aunt Teresa suggested me this soup, made with leftover vegetables in your fridge. A touch of India, and here you have a velvety soup that keeps all the promises!
Ingredients for 3 people:
- potato, 1 medium
- zucchini, 2 medium
- peas, 100 gr
- carrot, 1 medium
- white onion, 1/2
- extra virgin olive oil, 1 tablespoon
- salt
- chive
- vegetable masala, 1 teaspoon (indian spices made from ccoriander, turmeric, cumin, mustard seeds, aniseed, fennel seeds, chilli, bay, curry leaves)
Peel and cut into small chunks carrot, potatoes, zucchini and add them in the pan. Add the peas too. Add salt and spices. Cover with water and let simmer for about 20 minutes.
Remove from the heat and blend all the vegetales, adding a bit of water if you like it less firm.
Serve warm with a dollop of greek yoghut and some chive.
Good, really good, light, spicy. I had this soup for dinner and I wasn't hungry till this morning (as it should be, but it doesn't happen each and every time, isn't it?!)
UN GRANDE INBOCCALLUPO DI CUORE A BABS CHE OGGI COMINCIA CON STILE E PASSIONE LA SUA AVVENTURA! ECCO IL SUO SITO: CHEZ BABS
GO BABS!
GO BABS!
Etichette:
english,
primi,
vegetariano
giovedì 4 giugno 2009
Murgiamare
La Puglia. Ci sono stata per la prima volta lo scorso anno per lavoro e da allora mi porto dietro il sapore della burrata, dei taralli, delle orecchiette alle cime di rapa, dell'olio forte e corposo che lega splendidamente il tutto. Mi porto dietro il calore della gente, la loro cortesia e simpatia, l'ospitalità da Magna Gracia che ti fa sentire subito a casa. Mi porto dietro le distese di olivi a perdita d'occhio e Castel del Monte che torreggia da lassù, mentre si staglia maestoso nel cielo turchese.
A furia di portarmi dietro tanti ricordi, mi son detta: torniamoci!
E quindi ecco che io, la Romi (la mia collega, amica e ora ufficialmente anche sorella per il rivenditore di scarpe di Minervino Murge) ed Alessandro, il ragazzo della Romi, siamo andati a passare un ponte lungo ad Andria, a trovare alcuni amici conosciuti per lavoro.
Innazi tutto un grazie enorme e di cuore a Fabio, Giusy e Gianni e alle loro splendide famiglie per averci fatti sentire a casa ed in famiglia ad Andria.
Poi andiamo con ordine...
DAY 1.
B&B ARTE' - ve lo consiglio assolutamente. Centralissimo ad Andria, proprio a fianco del comune, è dotato di 3 stanze meravigliose e multicolor e il proprietario, nonché l'architetto che l'ha restaurato con questo stile unico e accogliente, è una persona estremamente disponibile e gentile.
La prima sera, accompagnati dal proprietario del B&B, siamo andati a cena al Turacciolo.
Il Turacciolo - Wine bar - enogastronomia
Piazza Vittorio Emanuele, 4 - Andria (BA)
Nonostante fossimo arrivati a mezzanotte, la cucina era ancora aperta. Ci hanno fatti sedere e ci hanno conquistati con la bontà del cibo, la disponibilità ed il servizio eccellente.
Abbiamo assaggiato:
Il Turacciolo non ha menu fisso, le proposte cambiano giorno per giorno e il bello è che tutti i camerieri e il proprietario sono be felici di raccontarti cosa stai mangiando e di farti capire la richezza della loro terra.
DAY 2.
Gita a Castel del Monte
A seguire a pranzo nella casa di campagna sotto castel del Monte di Giusy e Gianni, dove siamo stati accolti con calore dalla loro splendida famiglia. Un grazie particolare alla Signora Pasqua, la zia di Giusy, che mi ha anche raccontato come cuoce i fagioli ed i ceci nei cocci accanto alla brace.
I fagioli richiedono 1 ora e mezzo, i ceci 3 ore. Devono essere conditi con sale, aglietto fresco, pomodorini e una foglia di alloro. L'olio - pugliese - riogorosamente a crudo.
Poi li abbiamo anche assaggiati: i più buoni mai provati prima!
Accanto ai legumi tantissime altre cose, non ultime le mandorle (amell') alla fine del pasto, che puliscono la bocca e preparano ai dolcetti, e le ciliegie ferrovia raccolte da Gianni la mattina stessa.
Io sono astemia, lo premetto, ma a fine pasto il simpaticissimo babbo di Giusy mi ha convinta a bere un dito di Amaro di Padre Peppe - 43° - che praticamente mi ha fatta digerire di botto!
Per smaltire, la sera passeggiata a Trani.
DAY 3.
Gita a Minervino Murge - Il Balcone della Puglia
Minervino Murge, incastonato sui colli della Murgia, ha una vista mozzafiato che spazia dal mare al Gargano, al Tavoliere, al Vulture (Melfi, paese di orgine di mio nonno, è a solo mezz'ora di strada). Il paesino è molto particolare, tutto bianco, in alcuni momenti deserto. Vi regna una pace incredibile, amplificata dal paesaggio quasi lunare che ha tutto intorno.
Tesoro nascosto a Minervino è il ristorante La Tradizione.
La Tradizione - Cucina Casalina
Via Imbriani, 3 - Mionervino Murge (BA)
Anche in questo caso, inutile dirlo, abbiamo mangiato tantissimo e veramente bene, con un rapporto qualità prezzo che qua da noi proprio non si trova.
Insomma, è chiaro perché amo la Puglia? Purtroppo il brutto tempo ci ha impedito di andare al mare.. dovremo rimediare presto, no?
P.S. Continuano ad arrivare premi per me!! che bello!!
Grazie a Mariagrazia di Sempre in Cucina con allegria, a Chiara di Un Pizzico di Magia per il premio Super Duper Cher (mi piaceee) e a Gialla di Gialla tra i fornelli!
Ho già elencato un po' più indietro i miei otto proponimenti (sigh, a rileggerli mi rendo conto che non sono stata così brava!).
Li regalo a tuttwe voi che passate di qua!
A furia di portarmi dietro tanti ricordi, mi son detta: torniamoci!
E quindi ecco che io, la Romi (la mia collega, amica e ora ufficialmente anche sorella per il rivenditore di scarpe di Minervino Murge) ed Alessandro, il ragazzo della Romi, siamo andati a passare un ponte lungo ad Andria, a trovare alcuni amici conosciuti per lavoro.
Innazi tutto un grazie enorme e di cuore a Fabio, Giusy e Gianni e alle loro splendide famiglie per averci fatti sentire a casa ed in famiglia ad Andria.
Poi andiamo con ordine...
DAY 1.
B&B ARTE' - ve lo consiglio assolutamente. Centralissimo ad Andria, proprio a fianco del comune, è dotato di 3 stanze meravigliose e multicolor e il proprietario, nonché l'architetto che l'ha restaurato con questo stile unico e accogliente, è una persona estremamente disponibile e gentile.
La prima sera, accompagnati dal proprietario del B&B, siamo andati a cena al Turacciolo.
Il Turacciolo - Wine bar - enogastronomia
Piazza Vittorio Emanuele, 4 - Andria (BA)
Nonostante fossimo arrivati a mezzanotte, la cucina era ancora aperta. Ci hanno fatti sedere e ci hanno conquistati con la bontà del cibo, la disponibilità ed il servizio eccellente.
Abbiamo assaggiato:
- taralli
- cacioricotta fresco con origano fresco
- bruschette al pomodoro
- bruschette di cipolla stufata, uvetta e olive nere
- fave stufate con cipolla
- pomodorini e mozzarella
- un tagliere con ricotta fresca di mucca, mortadella di cinghiale, bresaola, salame piccante e pecorino di Minervino Murge (per le la ricotta ha vinto l'oscar, insuperabile)
- fagottino caldo di burrata e crema di melanzana (tallona la ricotta per bontà)
Il Turacciolo non ha menu fisso, le proposte cambiano giorno per giorno e il bello è che tutti i camerieri e il proprietario sono be felici di raccontarti cosa stai mangiando e di farti capire la richezza della loro terra.
DAY 2.
Gita a Castel del Monte
A seguire a pranzo nella casa di campagna sotto castel del Monte di Giusy e Gianni, dove siamo stati accolti con calore dalla loro splendida famiglia. Un grazie particolare alla Signora Pasqua, la zia di Giusy, che mi ha anche raccontato come cuoce i fagioli ed i ceci nei cocci accanto alla brace.
I fagioli richiedono 1 ora e mezzo, i ceci 3 ore. Devono essere conditi con sale, aglietto fresco, pomodorini e una foglia di alloro. L'olio - pugliese - riogorosamente a crudo.
Poi li abbiamo anche assaggiati: i più buoni mai provati prima!
Accanto ai legumi tantissime altre cose, non ultime le mandorle (amell') alla fine del pasto, che puliscono la bocca e preparano ai dolcetti, e le ciliegie ferrovia raccolte da Gianni la mattina stessa.
Io sono astemia, lo premetto, ma a fine pasto il simpaticissimo babbo di Giusy mi ha convinta a bere un dito di Amaro di Padre Peppe - 43° - che praticamente mi ha fatta digerire di botto!
Per smaltire, la sera passeggiata a Trani.
DAY 3.
Gita a Minervino Murge - Il Balcone della Puglia
Minervino Murge, incastonato sui colli della Murgia, ha una vista mozzafiato che spazia dal mare al Gargano, al Tavoliere, al Vulture (Melfi, paese di orgine di mio nonno, è a solo mezz'ora di strada). Il paesino è molto particolare, tutto bianco, in alcuni momenti deserto. Vi regna una pace incredibile, amplificata dal paesaggio quasi lunare che ha tutto intorno.
Tesoro nascosto a Minervino è il ristorante La Tradizione.
La Tradizione - Cucina Casalina
Via Imbriani, 3 - Mionervino Murge (BA)
Anche in questo caso, inutile dirlo, abbiamo mangiato tantissimo e veramente bene, con un rapporto qualità prezzo che qua da noi proprio non si trova.
- Antipasti misti: e quando dico misti non intendo tre crostini in croce, ma formaggi - ancora una volta una ricotta fresca divina - salumi, chiocciole di terra, asparagi avvolti nella pancetta, melanzane fritte, bruschette calde, frittelle di zucchina, di ricotta...
- Caserecci alla contadina, con salsiccia, pomodoro, olive, basilico, zucchine ed una bella macinata di ricotta
- Cavatelli con ceci, fagioli e cicerchie, conditi sul momento con briciole di pane fritte (il vincitore per me.. un profumo ed un sapore che non si dimenticano facilmente, morbido, avvolgente e gustoso).
- Maccheroncini con cardoncelli, conditi con olio aglio, e mollica di pane fritta adagiati su un fondo di purè di fave... devo dire altro? ottimi!
Insomma, è chiaro perché amo la Puglia? Purtroppo il brutto tempo ci ha impedito di andare al mare.. dovremo rimediare presto, no?
P.S. Continuano ad arrivare premi per me!! che bello!!
Grazie a Mariagrazia di Sempre in Cucina con allegria, a Chiara di Un Pizzico di Magia per il premio Super Duper Cher (mi piaceee) e a Gialla di Gialla tra i fornelli!
Ho già elencato un po' più indietro i miei otto proponimenti (sigh, a rileggerli mi rendo conto che non sono stata così brava!).
Li regalo a tuttwe voi che passate di qua!
Etichette:
tour
mercoledì 3 giugno 2009
La cucina di nonna Menna: frittelle di mela / Apple fritters
Eccomi di ritorno dalla Puglia, mi devo ancora riprendere dalle mangiate!
La versione Italiana delle frittelle di mela è su Made in Kitchen!
Think about Tuscan cakes and sweet things. What comes in your mind? Maybe panforte, Siena ricciarelli, cantuccini and vinsanto, castagnaccio… these are all traditional elements.
But for my family? Which are our typical puddings? So I closed my eyes and I started thinking at granny: granny baking something sweet, making something to cuddle me, to strengthen me (as a child, believe me or not, I was skinny!), to conquer my greedy child heart.
So I came across my birthday cakes, soft sponge cake filled with custard crème and chocolate, or zuppa inglese, my favourite sweet thing during child tea time in winter.
Then the sweet and delicate flavour of apple fritters came into my mind: granny used to make them when I was a little child, when I used to sleep next to the stove, when I was ill at home from school, wrapped in a woolly blanket.
They used to be our comfort food since my father told me he always had apple fritters when, as a child, he was ill at home.
No wonder at all: just eggs and apples, you surely have them in a country house, don’t you?
When my sister was a child, we changed cake since her favourite one was a rolled thin sponge cake with custard crème: what a fun and chatty little girl, but sooo picky!
And so, after many years, granny and I decided to make them again, our apple fritters… and I suddenly found myself a child, wrapped in a heavy woolly blanket, cuddled by my grandma with hugs and sweet things.
::::: APPLES FRITTERS :::::
Peel the apples, core them paying attention not to break them and cut the apples into thin horizontal slices of 1 cm.
Heat the olive oil in a large frying pan. The right moment to fry the apples is when the oil starts to smoke, as grandma says. Dip the apple slices into the batter and fry in the hot oil until cooked through and golden on both sides.
Transfer the cooked apples to a plate lined with paper towel. Sprinkle with some icing sugar and serve warm.
La versione Italiana delle frittelle di mela è su Made in Kitchen!
Think about Tuscan cakes and sweet things. What comes in your mind? Maybe panforte, Siena ricciarelli, cantuccini and vinsanto, castagnaccio… these are all traditional elements.
But for my family? Which are our typical puddings? So I closed my eyes and I started thinking at granny: granny baking something sweet, making something to cuddle me, to strengthen me (as a child, believe me or not, I was skinny!), to conquer my greedy child heart.
So I came across my birthday cakes, soft sponge cake filled with custard crème and chocolate, or zuppa inglese, my favourite sweet thing during child tea time in winter.
Then the sweet and delicate flavour of apple fritters came into my mind: granny used to make them when I was a little child, when I used to sleep next to the stove, when I was ill at home from school, wrapped in a woolly blanket.
They used to be our comfort food since my father told me he always had apple fritters when, as a child, he was ill at home.
No wonder at all: just eggs and apples, you surely have them in a country house, don’t you?
When my sister was a child, we changed cake since her favourite one was a rolled thin sponge cake with custard crème: what a fun and chatty little girl, but sooo picky!
And so, after many years, granny and I decided to make them again, our apple fritters… and I suddenly found myself a child, wrapped in a heavy woolly blanket, cuddled by my grandma with hugs and sweet things.
::::: APPLES FRITTERS :::::
- Golden apples, 2
- egg, 1
- flour, 2 tablespoons
- beer, 2 tablespoons
- salt, 1 pinch
- extra virgin olive oil, 1 just under a tablespoon
- icing sugar
- olive oil to fry
Peel the apples, core them paying attention not to break them and cut the apples into thin horizontal slices of 1 cm.
Heat the olive oil in a large frying pan. The right moment to fry the apples is when the oil starts to smoke, as grandma says. Dip the apple slices into the batter and fry in the hot oil until cooked through and golden on both sides.
Transfer the cooked apples to a plate lined with paper towel. Sprinkle with some icing sugar and serve warm.
Etichette:
english,
made in kitchen,
tuscan recipes
venerdì 29 maggio 2009
Tapas!
Love is in the air.. sha la la la la la..
Cioè, summer! però mi piace la canzone! E se penso all'estate, penso alla splendida vacanza che ho fatto lo scorso anno a Barcelona con Claudia, la nostra prima vacanza da sole insieme, due sorelle all'avventura! Ha organizzato tutto lei, il percorso, cosa vedere, dove mangiare, soprattutto dove mangiare! Sorelle mica per caso, eh?!
Vi regalo alcuni scatti della sorella, la fotografa ufficiale della famiglia.
E poi, ovviamente, la Boqueria. Un giorno non ci è bastato, ci siamo dovute tornare anche il giorno dopo, e quello dopo ancora, attratte dai colori, dai profumi, dalla vivacità del posto e dalla cortesia della gente. Abbiamo mangiato di tutto nell'ordine dettato dal caso... smoothies rinfrescanti, pizza con il chorizo, spiedini di pollo e poi di nuovo macedonia.
Avevamo anche deciso di trasferirci definitivamente lì, magari in un appartamentino in affitto, tipo Casa Bathllo, ah ah!
Insomma, sull'onda di questi splendidi ricordi, Claudia mi ha chiesto di farle le polpettine di baccalà che avevamo mangiato a Barcellona il nostro primo giorno. Con l'avanzo del toscanissimo baccalà alla fiorentina ecco quindi nascere le crocchette di baccalà e patate, perfette per essere usate come tapas!.
Ingredienti per 20 polpettine:
Lessa il baccalà in acqua senza sale fino a che non è morbido.
Lessa anche le patate precedentemente sbucciate e fatte a cubetti in acqua salata, questa volta.
Una volta cotte, schiacchia bene le patate con la forchetta ed uniscici il baccalà ridotto in piccoli pezzettini. Aggiungi l'uovo ed amalgama il tutto.
Aggiungi poi 2 - 3 cucchiai di pangrattato a seconda delle necessità per assodare, il prezzemolo e l'aglio tritato.
Forma con le mani delle piccole polpettine aiutandoti con il pangrattato e mettile tutte in fila in un piatto. Scalda l'olio per friggere e metti le polpettine a friggere poche per volta, facendole dorare da tutti i lati.
Mettile ad asciugare su carta assorbente e servile calde.
Summer is coming, and when I look back on last year holidays, I can't stop dreaming about my first solo holidays with my sister: three days in Barcelona. We loved everything, especially the huge market La Boqueria. We tried everything, from smoothies to chorizo pizza, to fresh fruit salads. We loved the buzz, the joy, the kindness of people working there.
As I had some leftover dried cod, Claudia asked me to make some cod and potato cakes, like the ones we ate in Barcelona as tapas.
Ingredients for 20 little cakes:
Boil the cod in hot unsalted water until tender.
Peel and chop potatoes and boil them in salted water 'till tender.
Mash potatoes with a fork and add the codd, previously reduced in small pieces.
Mix all together and add one whisked egg.
Add 2 - 3 tablespoons of breadcrumbs according to necessity, then add parsley and garlic, finely chopped.
Make little round cakes with your hands, using some breadcrumbs to help you.
Heat frying oil in a large pan and fry just a few cakes per time, until they are golden on each side. Serve them hot.
Cioè, summer! però mi piace la canzone! E se penso all'estate, penso alla splendida vacanza che ho fatto lo scorso anno a Barcelona con Claudia, la nostra prima vacanza da sole insieme, due sorelle all'avventura! Ha organizzato tutto lei, il percorso, cosa vedere, dove mangiare, soprattutto dove mangiare! Sorelle mica per caso, eh?!
Vi regalo alcuni scatti della sorella, la fotografa ufficiale della famiglia.
E poi, ovviamente, la Boqueria. Un giorno non ci è bastato, ci siamo dovute tornare anche il giorno dopo, e quello dopo ancora, attratte dai colori, dai profumi, dalla vivacità del posto e dalla cortesia della gente. Abbiamo mangiato di tutto nell'ordine dettato dal caso... smoothies rinfrescanti, pizza con il chorizo, spiedini di pollo e poi di nuovo macedonia.
Avevamo anche deciso di trasferirci definitivamente lì, magari in un appartamentino in affitto, tipo Casa Bathllo, ah ah!
Insomma, sull'onda di questi splendidi ricordi, Claudia mi ha chiesto di farle le polpettine di baccalà che avevamo mangiato a Barcellona il nostro primo giorno. Con l'avanzo del toscanissimo baccalà alla fiorentina ecco quindi nascere le crocchette di baccalà e patate, perfette per essere usate come tapas!.
::::: CROCCHETTE DI BACCALA' E PATATE :::::
Ingredienti per 20 polpettine:
- baccalà ammollato, 200 gr
- patate, 300 gr
- uovo, 1
- pangrattato, 2 - 3 cucchiai
- aglio, 1/2 spicchio
- prezzemolo tritato abbondante
- sale qb
- olio per friggere
Lessa il baccalà in acqua senza sale fino a che non è morbido.
Lessa anche le patate precedentemente sbucciate e fatte a cubetti in acqua salata, questa volta.
Una volta cotte, schiacchia bene le patate con la forchetta ed uniscici il baccalà ridotto in piccoli pezzettini. Aggiungi l'uovo ed amalgama il tutto.
Aggiungi poi 2 - 3 cucchiai di pangrattato a seconda delle necessità per assodare, il prezzemolo e l'aglio tritato.
Forma con le mani delle piccole polpettine aiutandoti con il pangrattato e mettile tutte in fila in un piatto. Scalda l'olio per friggere e metti le polpettine a friggere poche per volta, facendole dorare da tutti i lati.
Mettile ad asciugare su carta assorbente e servile calde.
Vi lascio queste tapas per intrattenervi!
Ci sentiamo mercoledì... domani vado in Puglia per un luuungo weekend!
::::: TAPAS: DRIED COD AND POTATO CAKE :::::
Ci sentiamo mercoledì... domani vado in Puglia per un luuungo weekend!
::::: TAPAS: DRIED COD AND POTATO CAKE :::::
Summer is coming, and when I look back on last year holidays, I can't stop dreaming about my first solo holidays with my sister: three days in Barcelona. We loved everything, especially the huge market La Boqueria. We tried everything, from smoothies to chorizo pizza, to fresh fruit salads. We loved the buzz, the joy, the kindness of people working there.
As I had some leftover dried cod, Claudia asked me to make some cod and potato cakes, like the ones we ate in Barcelona as tapas.
Ingredients for 20 little cakes:
- dried cod previously soaked, 200 gr
- potatoes, 300 gr
- egg, 1
- breadcrumbs, 2 - 3 tablespoons
- garlic, 1/2 clove
- chopped parsley
- salt
- frying oil
Boil the cod in hot unsalted water until tender.
Peel and chop potatoes and boil them in salted water 'till tender.
Mash potatoes with a fork and add the codd, previously reduced in small pieces.
Mix all together and add one whisked egg.
Add 2 - 3 tablespoons of breadcrumbs according to necessity, then add parsley and garlic, finely chopped.
Make little round cakes with your hands, using some breadcrumbs to help you.
Heat frying oil in a large pan and fry just a few cakes per time, until they are golden on each side. Serve them hot.
Etichette:
english,
finger food,
libri,
pesce
mercoledì 27 maggio 2009
La cucina di nonna Menna: baccalà alla fiorentina
E' mercoledì! e il mercoledì cosa succede?
Juls si sposta su Made in Kitchen.
Oggi baccalà alla fiorentina, all'uso di nonno Remigio.
Andate su Made in Kitchen per scoprire quale sia l'ingrediente in più che nonno aggiungeva al baccalà rispetto alle ricette canoniche, prima tra tutte quella di Pellegrino Artusi.
Ingredients for 4 people:
Peel potatoes and cut them into thin slices, then flour them too.
Fry cod chunks in a large non-stick pan until slightly golden. At the end, fry potatoes too.
Set aside in a dish with some cooking paper to loose extra olive oil.
In the meantime, make the tomato sauce.
Heat 3 tablespoons of extra virgin olive oil in a non-stick pan with a whole garlic clove and some finely chopped onion. Add 2 tablespoon of water to cook through the onion: it is supposed to be tender. Add the tomatoes, cut into small pieces, season with pepper and cook for at least 15 minutes, until it gets a liquid but thick tomato sauce.
Put cod and potatoes in a terracotta saucepan and cover with tomato sauce. Add salt only if needed.
Reduce to a simmer and cook for 5 minutes, so that all the flavours will be mixed together.
Sprinkle with some parsley and serve hot.
Juls si sposta su Made in Kitchen.
Oggi baccalà alla fiorentina, all'uso di nonno Remigio.
Andate su Made in Kitchen per scoprire quale sia l'ingrediente in più che nonno aggiungeva al baccalà rispetto alle ricette canoniche, prima tra tutte quella di Pellegrino Artusi.
::::: DRIED COD FOLLOWING THE FLORENTINE'S WAY :::::
My grandfather Remigio used to live all alone in San Gimignano.
He brought up mum and aunt Silvana all by himself. He was a man of old times, a mason, but he was also very good in cooking. He loved dried cod and herring: he used to fry herring in his tiny kitchen and you could tell it from miles.. the whole house was surrounded by smell and smoke!
He used to take me to pick up pine-seeds to the public garden and he taught me how to break them with a little hammer.
He used to have a peculiar breakfast coming home from his vegetable garden: tuscan bread, tomatoes and onion!
This is how my grandfather Remigio used to cook salted cod: he added potatoes to the traditional recipe, which add softness and taste.
He brought up mum and aunt Silvana all by himself. He was a man of old times, a mason, but he was also very good in cooking. He loved dried cod and herring: he used to fry herring in his tiny kitchen and you could tell it from miles.. the whole house was surrounded by smell and smoke!
He used to take me to pick up pine-seeds to the public garden and he taught me how to break them with a little hammer.
He used to have a peculiar breakfast coming home from his vegetable garden: tuscan bread, tomatoes and onion!
This is how my grandfather Remigio used to cook salted cod: he added potatoes to the traditional recipe, which add softness and taste.
Ingredients for 4 people:
- dried cod previously soaked, 500 gr
- ripe tomatoes, 600 gr
- medium potatoes, 2
- garlic, 1 clove
- onion, 1/2
- white flour, a bit to flour the cod
- salt & pepper
- parsley to decorate
Peel potatoes and cut them into thin slices, then flour them too.
Fry cod chunks in a large non-stick pan until slightly golden. At the end, fry potatoes too.
Set aside in a dish with some cooking paper to loose extra olive oil.
In the meantime, make the tomato sauce.
Heat 3 tablespoons of extra virgin olive oil in a non-stick pan with a whole garlic clove and some finely chopped onion. Add 2 tablespoon of water to cook through the onion: it is supposed to be tender. Add the tomatoes, cut into small pieces, season with pepper and cook for at least 15 minutes, until it gets a liquid but thick tomato sauce.
Put cod and potatoes in a terracotta saucepan and cover with tomato sauce. Add salt only if needed.
Reduce to a simmer and cook for 5 minutes, so that all the flavours will be mixed together.
Sprinkle with some parsley and serve hot.
Etichette:
english,
made in kitchen,
pesce,
tuscan recipes
martedì 26 maggio 2009
Torta di rose | Rose cake
Come promesso ieri, ecco la sorpresa! Sorpresa perché non credevo proprio che mi riuscisse... sapete benissimo che io e i lieviti siamo come Superman e la criptonite, come il diavolo e l'acquasanta... le mie mani hanno la capacità di sgonfiare tutto, garantito!
Ma in più riprese mi hanno detto di provare, di affrontare la sfida con tranquillità, perché il lievito non morde e sicuramente se seguo tutti passi con serenità poi la pasta deve lievitare.
Bene, l'occasione c'era, ed era la festa della mamma, circa due settimane fa.
Mia mamma adora le rose: ha cespugli di rose bianche, rosa, gialle e rosse sparse per il giardino, le coccola, le bagna, taglia quelle secche e conta i boccioli per sapere quante ne nasceranno.
Le annusa sempre rapita ed è molto fiera di loro.
Io e mamma siamo in continuo battibecco, è il nostro modo di comunicare: dal di fuori sembra sempre che si sti litigando, ma se ci guardano da vicino si vede che sorridiamo... sarà che lei è un po' sorda e allora alziamo la voce tutte e due?
Insomma, la mia mamma è come tutte le mamme, la migliore del mondo!
Quale torta è più adatta di una torta di rose? Nessuna!
Quindi approfittando della sua assenza ho tentato la sorte... e visto che la sorte aiuta gli audaci, questo è il risultato!
La ricetta è presa direttamente dal forum di Cookaround, ho fatto solo piccolissime modifiche, soprattutto per quello che riguarda il ripieno.
Ingredienti per l'impasto:
Comincia ad impastare gradualmente. Scalda il latte (deve essere solo tiepido) e facci sciogliere dentro il lievito. Aggiungilo gradualmente all'impasto e continua ad impastare.
Servirà del tempo, almeno dieci minuti, per ottenere un impasto sodo ed elastico.
A quel punto mettilo a lievitare in un posto caldo per un'ora e mezzo.
Mentre lievita prepara la farcitura.
Monta il burro con lo zucchero ed aggiungi le nocciole tritate grossolanamente.
Dopo circa un'ora e mezzo l'impasto dovrebbe essere raddoppiato di volume.
Provate ad immaginare con quale ansia sono andata a sbirciare la pasta, pensando di trovare il collasso della materia... e invece no! ta daaaan! era lì, il doppio di prima, soffice, profumata e lievitata. Ho registrato nella mia memoria questo come il primo momento di gloria della giornata.
Bene, prendi questo piccolo capolavoro lievitato e stendilo su una spianatoia fino ad avere sfoglia di circa 35 x 50 cm. Aiutati con un mattarello ed un po' di farina e cerca di dare una forma il più regolare possibile alla sfoglia.
Spalma la farcitura sulla sfoglia e arrotola la pasta su se stessa, sul lato più lungo.
A questo punto taglia il rotolo formando tanti cilindretti: cerca di farli regolari. A me ne sono venuti soltanto 10...
Ricopri una teglia (meglio con cerniera) di carta da forno bagnata e strizzata e disponi i cilindretti nella tortiera, lasciando un po' di spazio tra l'uno e l'altro.
Lascia lievitare per almeno un'altra mezz'ora.
Trova un modo per impegare questo tempo di angoscia pazzesca: io ho fatto una passeggiata con nonna e Claudia. Nonna, proverbiale ottimista, mi ha detto: vedrai che ora non ti lievita!
E invece no! ta daaan! i rotolini di pasta ripieni erano ulteriormente lievitati, andando a toccarsi l'uno con l'altro. Altra polaroid mentale di un momento di gloria domestica.
Commento di nonna: se lo bruci lo senti! con questo voleva esprimere il concetto che, una volta che mi era lievitato qualcosa, avrei dovuto avere cento occhi per evitare che mi si carbonizzasse vanificando tutti gli sforzi.
A questo punto, inforna in forno caldo a 180°C per circa 30 minuti.
In teoria è buona fredda, sa di pan briosche ed è veramente confortante mangiare qualcosa che ti è lievitato. Ma come reistere? l'ho dovuta tagliare e sentire tiepida, e mi son quasi commossa!
Tant'è che mamma l'ha trovata senza una fetta... esigenza ci copione!
Ingredients for the dough:
Add sugar, salt, vanilla extract, eggs, lemon zest and melted butter. Mix gradually all the ingredients together.
Warm the milk and melt the yeast into the milk: add gradually to the dough.
Knead for at least 10 minutes, until it is smooth and elastic.
Let rise for at least 1 hour and a half: it should double itself.
In the meantime, make the filling.
Whip butter and sugar and add hazelnuts, roughly chopped.
Now, let's have a look at your dough. I was scared, I tought I would have found a gravitational collapse... but, actually, my dough was there, doubled, soft and fragrant. This was the first glorious snapshop pf the day!
Then, roll the dough on a flat working surface to have a rectangular sheet (almost 35 x 50 cm). Help yourself with a rolling pin and some flour in order to have a regular sheet.
Spread the filling onto the sheet and roll up the sheet on its longer side.
Cut the roll into small regular cylinders.
Use a rounded mould with removable edges: cover it with greaseproof paper, formerly soaked and wringed.
Arrange the little rolls into the mould, leaving room beneath them.
Let to raise for at least half an hour.
Spend your time in a fun way trying to enjoy yourself, without thinking at your cake in a warm place. Don't be worried! My grandma was sure it wouldn't have raised, but... second glorious snapshot of the day: it was raised again!
Preheat the oven at 180°C and bake for almost 30 minutes until golden.
You can eat this cake once cold: it's comforting and satisfying.. but I couldn't help! I was "forced" to slice it and taste a mouthful of warm delicious cake.
Ma in più riprese mi hanno detto di provare, di affrontare la sfida con tranquillità, perché il lievito non morde e sicuramente se seguo tutti passi con serenità poi la pasta deve lievitare.
Bene, l'occasione c'era, ed era la festa della mamma, circa due settimane fa.
Mia mamma adora le rose: ha cespugli di rose bianche, rosa, gialle e rosse sparse per il giardino, le coccola, le bagna, taglia quelle secche e conta i boccioli per sapere quante ne nasceranno.
Le annusa sempre rapita ed è molto fiera di loro.
Io e mamma siamo in continuo battibecco, è il nostro modo di comunicare: dal di fuori sembra sempre che si sti litigando, ma se ci guardano da vicino si vede che sorridiamo... sarà che lei è un po' sorda e allora alziamo la voce tutte e due?
Insomma, la mia mamma è come tutte le mamme, la migliore del mondo!
Quale torta è più adatta di una torta di rose? Nessuna!
Quindi approfittando della sua assenza ho tentato la sorte... e visto che la sorte aiuta gli audaci, questo è il risultato!
::::: TORTA DI ROSE ALLE NOCCIOLE:::::
La ricetta è presa direttamente dal forum di Cookaround, ho fatto solo piccolissime modifiche, soprattutto per quello che riguarda il ripieno.
Ingredienti per l'impasto:
- farina bianca, 250 gr
- manitoba, 250 gr
- lievito di birra, 1 cubetto
- zucchero, 100 gr
- uova, 2
- burro, 80 gr
- latte tiepido, 125 - 150 ml
- vanillina, 1 bustina
- sale, 1 cucchiaio
- scorza di un limone
- burro, 50 gr
- zucchero, 100 gr
- nocciole, 100 gr
Comincia ad impastare gradualmente. Scalda il latte (deve essere solo tiepido) e facci sciogliere dentro il lievito. Aggiungilo gradualmente all'impasto e continua ad impastare.
Servirà del tempo, almeno dieci minuti, per ottenere un impasto sodo ed elastico.
A quel punto mettilo a lievitare in un posto caldo per un'ora e mezzo.
Mentre lievita prepara la farcitura.
Monta il burro con lo zucchero ed aggiungi le nocciole tritate grossolanamente.
Dopo circa un'ora e mezzo l'impasto dovrebbe essere raddoppiato di volume.
Provate ad immaginare con quale ansia sono andata a sbirciare la pasta, pensando di trovare il collasso della materia... e invece no! ta daaaan! era lì, il doppio di prima, soffice, profumata e lievitata. Ho registrato nella mia memoria questo come il primo momento di gloria della giornata.
Bene, prendi questo piccolo capolavoro lievitato e stendilo su una spianatoia fino ad avere sfoglia di circa 35 x 50 cm. Aiutati con un mattarello ed un po' di farina e cerca di dare una forma il più regolare possibile alla sfoglia.
Spalma la farcitura sulla sfoglia e arrotola la pasta su se stessa, sul lato più lungo.
A questo punto taglia il rotolo formando tanti cilindretti: cerca di farli regolari. A me ne sono venuti soltanto 10...
Ricopri una teglia (meglio con cerniera) di carta da forno bagnata e strizzata e disponi i cilindretti nella tortiera, lasciando un po' di spazio tra l'uno e l'altro.
Lascia lievitare per almeno un'altra mezz'ora.
Trova un modo per impegare questo tempo di angoscia pazzesca: io ho fatto una passeggiata con nonna e Claudia. Nonna, proverbiale ottimista, mi ha detto: vedrai che ora non ti lievita!
E invece no! ta daaan! i rotolini di pasta ripieni erano ulteriormente lievitati, andando a toccarsi l'uno con l'altro. Altra polaroid mentale di un momento di gloria domestica.
Commento di nonna: se lo bruci lo senti! con questo voleva esprimere il concetto che, una volta che mi era lievitato qualcosa, avrei dovuto avere cento occhi per evitare che mi si carbonizzasse vanificando tutti gli sforzi.
A questo punto, inforna in forno caldo a 180°C per circa 30 minuti.
In teoria è buona fredda, sa di pan briosche ed è veramente confortante mangiare qualcosa che ti è lievitato. Ma come reistere? l'ho dovuta tagliare e sentire tiepida, e mi son quasi commossa!
Tant'è che mamma l'ha trovata senza una fetta... esigenza ci copione!
::::: ROSE CAKE :::::
If you want something to raise, don't call me. Me and yeast it's like Superman and kriptonite.
I've always been frightened by recipes asking for something to raise, until several people told me to face the experience with calm and serenity. And so did I.
The chance was Mother's Day some weeks ago.
My mum is passionate about roses: she has bushes of roses all around in the garden: pink, red, yellow and white. We love each other even if when talk we always seem squabblig about something. The rose cake was the perfect cake for mum.
I've always been frightened by recipes asking for something to raise, until several people told me to face the experience with calm and serenity. And so did I.
The chance was Mother's Day some weeks ago.
My mum is passionate about roses: she has bushes of roses all around in the garden: pink, red, yellow and white. We love each other even if when talk we always seem squabblig about something. The rose cake was the perfect cake for mum.
Ingredients for the dough:
- white flour, 250 gr
- manitoba flour, 250 gr
- brewer's yeast, 25 gr
- caster sugar, 100 gr
- eggs, 2
- butter, 80 gr
- warm milk, 125 - 150 ml
- vanilla extract, 1 tablespoon
- salt, 1 tablespoon
- zest of 1 lemonn
- butter, 50 gr
- caster sugar, 100 gr
- hazelnuts, 100 gr
Add sugar, salt, vanilla extract, eggs, lemon zest and melted butter. Mix gradually all the ingredients together.
Warm the milk and melt the yeast into the milk: add gradually to the dough.
Knead for at least 10 minutes, until it is smooth and elastic.
Let rise for at least 1 hour and a half: it should double itself.
In the meantime, make the filling.
Whip butter and sugar and add hazelnuts, roughly chopped.
Now, let's have a look at your dough. I was scared, I tought I would have found a gravitational collapse... but, actually, my dough was there, doubled, soft and fragrant. This was the first glorious snapshop pf the day!
Then, roll the dough on a flat working surface to have a rectangular sheet (almost 35 x 50 cm). Help yourself with a rolling pin and some flour in order to have a regular sheet.
Spread the filling onto the sheet and roll up the sheet on its longer side.
Cut the roll into small regular cylinders.
Use a rounded mould with removable edges: cover it with greaseproof paper, formerly soaked and wringed.
Arrange the little rolls into the mould, leaving room beneath them.
Let to raise for at least half an hour.
Spend your time in a fun way trying to enjoy yourself, without thinking at your cake in a warm place. Don't be worried! My grandma was sure it wouldn't have raised, but... second glorious snapshot of the day: it was raised again!
Preheat the oven at 180°C and bake for almost 30 minutes until golden.
You can eat this cake once cold: it's comforting and satisfying.. but I couldn't help! I was "forced" to slice it and taste a mouthful of warm delicious cake.
lunedì 25 maggio 2009
Ma quanto vi voglio bene?
Anche oggi niente ricetta, la lascio in serbo per domani una bella che mi rende molto orgogliosa, non vi anticipo nulla così vi lascio in suspance e poi domani venine numerosi a vedere cos'è! Oggi è un altro giorno di celebrazione, eh eh!
Quindi, rullo di tamburi, ecco i premi che mi ha regalato Lady Cocca, dal blog Sweet Lady Cocca e le sue amiche cuochine: il butterfly award, già ricevuto ed esposto in bacheca qui, e questo qui a lato, lo chiamerò Lemonade Award. Chi rifiuta una bella limonata fresca in questi giorni di calura estiva? io no di certo! Grazie mille Lady Cocca, dolcissima come sempre!
Lascio questi due premi a tutte voi che passate da qua (e passate anche domani che c'è un dolce sorpresa, soprattutto perché non speravo che mi riuscisse).
Poi è la volta di un giochino che mi ha passato Antonella di Pane al pane... vino al vino.
Devo scrivere 7 cose che mi caratterizzano. Lo faccio volentieri, cogliendo così l'occasione di presentarmi meglio a voi!
1. semplicità
2. genuinità
3. solarità
4. ingenuità
5. ottimismo
6. pigrizia
7. golosità
Vabeh, son venuta fuori una mezza Pollyanna... mi mancano solo le caprette!
Anche questo giochino lo lascio a tutte voi, così se avete voglia e non l'avete già fatto, mi raccontate un po' chi siete!
Quindi, rullo di tamburi, ecco i premi che mi ha regalato Lady Cocca, dal blog Sweet Lady Cocca e le sue amiche cuochine: il butterfly award, già ricevuto ed esposto in bacheca qui, e questo qui a lato, lo chiamerò Lemonade Award. Chi rifiuta una bella limonata fresca in questi giorni di calura estiva? io no di certo! Grazie mille Lady Cocca, dolcissima come sempre!
Lascio questi due premi a tutte voi che passate da qua (e passate anche domani che c'è un dolce sorpresa, soprattutto perché non speravo che mi riuscisse).
Poi è la volta di un giochino che mi ha passato Antonella di Pane al pane... vino al vino.
Devo scrivere 7 cose che mi caratterizzano. Lo faccio volentieri, cogliendo così l'occasione di presentarmi meglio a voi!
1. semplicità
2. genuinità
3. solarità
4. ingenuità
5. ottimismo
6. pigrizia
7. golosità
Vabeh, son venuta fuori una mezza Pollyanna... mi mancano solo le caprette!
Anche questo giochino lo lascio a tutte voi, così se avete voglia e non l'avete già fatto, mi raccontate un po' chi siete!
venerdì 22 maggio 2009
A cake for dummies
Hai presente quando guardi il monitor del piccì in cerca di ispirazione e.. niente?
come quando a scuola dovevi fare un tema o una descrizione ed eri pronta con il foglio bianco, la penna in mano e le migliori intenzioni di emulare, che so, Dacia Maraini, e... nulla?
Ecco, oggi mi sento così.
Stamani in macchina mentre ascoltavo gli ABBA mi dicevo: oggi gran post, voglio presentare la torta sarda di Sigrid a dovere, voglio fare una bella introduzione, oppure fare un post carino di ringraziamento per chi passa di qui e apprezza le mie ricetta anche senza dire nulla, oppure tentare uno di quei post simpatici, che ti fanno ridere e dire 'bada questa che simpatica che è!'... ma nulla!
Quindi forse la cosa migliore è parlare direttamente della torta sarda!
Avevo letto in tanti blog che è una torta a prova di imbranati, una cake for dummies, potrei definirla, e quindi avevo deciso di provarla, per vedere se e dove entrava in gioco questa sua peculiarità.
Bene, è semplicissima negli ingredienti, nel loro dosaggio e reperimento, nell'impasto e nella cottura, delicata e vera nel sapore.
E, soprattutto, viene bene anche se... scegli uno stampo da plum cake visibilmente troppo piccolo, che fa tracimare l'impasto in cottura dai bordi come la lava da un vulcano hawaiano, placida e tranquilla ma costante, così che sei costretta ad aprire il forno ogni 3 minuti per raccogliere con un cucchiaio l'impasto che scappa dal suo stampo.
Viene bene anche se provi a ributtarlo dentro sempre con lo stesso cucchiaio, a rigirare i lembi della carta da forno per evitare che facciano da scivolo alla lava, già di per sè fluida e vigliacca.
Viene bene anche se devi giustificare all'universo mondo che quel puzzo di bruciato che si sta diffondendo per casa non è la torta, no, poverina, lei cuoce bene, ma l'impasto fuggiasco che si è abbarbicato al fondo del forno e che sta bruciando, diventando del colore delle pietre laviche hawaiane, per rimanere in tema.
Quindi, l'unica avvertenza che mi sento di darvi è quella di utilizzare uno stampo grande da plumcake, o magari quelli da ciambellone, così che per lo meno potete sempre fare le fette quadrate, belline per questo tipo di dolce. Se non è così, riducete un po' le dosi, altrimenti vi ritroverete come me a fare un'esperimento di fisica e dinamica dei flussi all'interno del forno!
Riporto qui la ricetta di Sigrid, infallibile!
Io ho usato la ricotta di capra anzichè quella di pecora, come richiesto dalla ricetta. Avevo una vaschetta di ricotta freschissima e biologica di Camporbiano ed ho usato quella, che ha donato al dolce un sapore inconfondibile, forte certo, ma veramente ottimo per chi piace.
Ingredienti:
Versa in uno stampo da plumcake e inforna a forno caldo a 180°C e cuoci per 40 minuti finché la torta non è dorata o uno stecchino infilato nel mezzo ne esca asciutto.
Mangia fredda spolverata di zucchero a velo.
Si conserva benissimo per più giorni ed è ottima per colazione o merenda.
This is a typical cake from Sardinian, made with fresh ricotta cheese. You can use sheep ricotta cheese as required by the recipe, but I tried it with goat ricotta cheese and it has become a very peculiar cake, with a strong and intense flavour, but really delicious.
It is a cake for dummies: easy ingredients, easy making and easy baking.
I managed to have a perfect cake even if I chose a wrong mould, definetly too small, and I kept on opening the oven to remove living mixture poring out from the mould as lava from an Hawaiian volcano!
So, the only advice is: use a proper plum cake mould, look after the size!
Ingredients:
Preheat the oven at 180°C.
Stir ricotta cheese and sugar with a fork.
Add egg yolks, lemon zest and lemon juice, then flour and baking powder.
Beat the egg whites and add them to the mixture.
Pour into a cheesecake mould and bake for 40 minutes until it gets golden or a skewer comes out dry.
Let cool and dust with some icing sugar.
Keep it in a dry place and you can eat this cake for days, it's extremely good for breakfast!
come quando a scuola dovevi fare un tema o una descrizione ed eri pronta con il foglio bianco, la penna in mano e le migliori intenzioni di emulare, che so, Dacia Maraini, e... nulla?
Ecco, oggi mi sento così.
Stamani in macchina mentre ascoltavo gli ABBA mi dicevo: oggi gran post, voglio presentare la torta sarda di Sigrid a dovere, voglio fare una bella introduzione, oppure fare un post carino di ringraziamento per chi passa di qui e apprezza le mie ricetta anche senza dire nulla, oppure tentare uno di quei post simpatici, che ti fanno ridere e dire 'bada questa che simpatica che è!'... ma nulla!
Quindi forse la cosa migliore è parlare direttamente della torta sarda!
Avevo letto in tanti blog che è una torta a prova di imbranati, una cake for dummies, potrei definirla, e quindi avevo deciso di provarla, per vedere se e dove entrava in gioco questa sua peculiarità.
Bene, è semplicissima negli ingredienti, nel loro dosaggio e reperimento, nell'impasto e nella cottura, delicata e vera nel sapore.
E, soprattutto, viene bene anche se... scegli uno stampo da plum cake visibilmente troppo piccolo, che fa tracimare l'impasto in cottura dai bordi come la lava da un vulcano hawaiano, placida e tranquilla ma costante, così che sei costretta ad aprire il forno ogni 3 minuti per raccogliere con un cucchiaio l'impasto che scappa dal suo stampo.
Viene bene anche se provi a ributtarlo dentro sempre con lo stesso cucchiaio, a rigirare i lembi della carta da forno per evitare che facciano da scivolo alla lava, già di per sè fluida e vigliacca.
Viene bene anche se devi giustificare all'universo mondo che quel puzzo di bruciato che si sta diffondendo per casa non è la torta, no, poverina, lei cuoce bene, ma l'impasto fuggiasco che si è abbarbicato al fondo del forno e che sta bruciando, diventando del colore delle pietre laviche hawaiane, per rimanere in tema.
Quindi, l'unica avvertenza che mi sento di darvi è quella di utilizzare uno stampo grande da plumcake, o magari quelli da ciambellone, così che per lo meno potete sempre fare le fette quadrate, belline per questo tipo di dolce. Se non è così, riducete un po' le dosi, altrimenti vi ritroverete come me a fare un'esperimento di fisica e dinamica dei flussi all'interno del forno!
::::: TORTA SARDA DI RICOTTA E LIMONE ::::
Riporto qui la ricetta di Sigrid, infallibile!
Io ho usato la ricotta di capra anzichè quella di pecora, come richiesto dalla ricetta. Avevo una vaschetta di ricotta freschissima e biologica di Camporbiano ed ho usato quella, che ha donato al dolce un sapore inconfondibile, forte certo, ma veramente ottimo per chi piace.
Ingredienti:
- farina, 300 gr
- zucchero, 300 gr
- ricotta di capra freschissima, 300 gr
- uova, 3
- limone, 1
- lievito per dolci, 1 bustina
- zucchero a velo per spolverare
Versa in uno stampo da plumcake e inforna a forno caldo a 180°C e cuoci per 40 minuti finché la torta non è dorata o uno stecchino infilato nel mezzo ne esca asciutto.
Mangia fredda spolverata di zucchero a velo.
Si conserva benissimo per più giorni ed è ottima per colazione o merenda.
::::: SARDINIAN CAKE WITH RICOTTA CHEESE AND LEMON :::::
This is a typical cake from Sardinian, made with fresh ricotta cheese. You can use sheep ricotta cheese as required by the recipe, but I tried it with goat ricotta cheese and it has become a very peculiar cake, with a strong and intense flavour, but really delicious.
It is a cake for dummies: easy ingredients, easy making and easy baking.
I managed to have a perfect cake even if I chose a wrong mould, definetly too small, and I kept on opening the oven to remove living mixture poring out from the mould as lava from an Hawaiian volcano!
So, the only advice is: use a proper plum cake mould, look after the size!
Ingredients:
- flour, 300 gr
- caster sugar, 300 gr
- fresh goat ricotta cheese, 300 gr
- eggs, 3
- lemon, 1 (juice and grated zest)
- backing powder, 1 large tablespoon
- icing sugar
Preheat the oven at 180°C.
Stir ricotta cheese and sugar with a fork.
Add egg yolks, lemon zest and lemon juice, then flour and baking powder.
Beat the egg whites and add them to the mixture.
Pour into a cheesecake mould and bake for 40 minutes until it gets golden or a skewer comes out dry.
Let cool and dust with some icing sugar.
Keep it in a dry place and you can eat this cake for days, it's extremely good for breakfast!
Iscriviti a:
Post (Atom)